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— Signorino bello... signorino bello...

Ella fece per aprire la porta sulla scala. Non potette. Peppino Fiorillo giaceva lungo disteso sul pianerottolo, ferito nel petto: una ferita da cui sgorgava il sangue. La rivoltella era accanto a lui: egli era bianco bianco nella faccia, con gli occhi aperti. Li rivolse su Cristina, quando ella apparve.

— Signorino bello... signorino bello... — piangevano e gridavano le femmine.

Ella traballò, si sorresse alla porta, poi stramazzò.