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esaltamenti per nulla, le agitazioni inutili, gli strilli, le scene, le lagrime. Il suo spirito era semplice, come la sua persona. Ella aveva bisogno di pranzare alle due, di cenare alle otto, di dormire sette ore, di andare a messa ogni domenica, a confessione ogni mese, in visita dalle amiche ogni quindici giorni: ella scriveva ogni settimana a Ferdinando, due volte la settimana a Carluccio. Aveva bisogno che tutto ciò continuasse, senza interruzione. Sapeva, sì, sapeva che il matrimonio non è sempre una allegra cosa, ma conosceva Giovannino Sticco, come le ragazze conoscono bene tutti