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fu invitata a pranzo da don Ciccio e da donna Rosalia Cannavale: ella mandò dieci lire al figliuolo perchè facesse contento la Pasqua. Per mandargli cento lire al mese, ella digiunava spesso. Nel mese di maggio Cristina Demartino ricevette un giornale politico letterario di Forlì, il Satana, dove era pubblicata una ode barbara di Aldo Fiorello, dedicata a una fanciulla sciocca. In essa l’autore si burlava, in metro alcaico, di una fanciulla provinciale, bacchettona, che ancora aveva la volgarità di credere nel vecchio Jehova dei sacerdoti, che era anemica, ammalata d’isterismo, ipocrita e deside-