rillo dovette partire per Napoli, nel novembre. Le parve meno dolorosa la partenza di Carluccio, per questo sollievo di Peppino che se ne andava anche lui. Ma lo studente le scrisse una lunga lettera in cui le giurava fedeltà, che le avrebbe scritto ogni giorno da Napoli, che si sarebbe fatto subito un gran nome per metterglielo ai piedi, per commoverla. La lettera era tutte cassature, raschiature, macchie sbiadite d’inchiostro: Peppino confessava d’aver pianto scrivendo. Questa lettera ella la trovò nel panierino dell’uncinetto, senza poter sapere chi ce l’avesse messa. E tutta la notte