per lei, che si consumava, che vegliava le notti intere, che non mangiava più, che aveva sputato sangue, una mattina: ma le altre, quelle tranquille come lei, in minoranza, glielo ripetevano continuamente che Peppino Fiorillo pativa nel cervello, che era un miserabile sfaccendato, che permetteva sua madre andasse in giornata a stirare, per comprarsi le sigarette e pagare i bicchierini di assenzio al caffè Mola. La buona creatura si ribellava ogni tanto contro questo amore di cui non sapeva che farsi, che la tormentava, che le impediva di uscire. In quei periodi di collera, ella chiu-