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sacrilegio 129


là, come se dialogasse con se stessa. Da tanto tempo quella storia le ruggiva dentro ed essa la comprimeva e si sentiva soffocare. Era presa dalla febbre dell’espansione, dal delirio di dire tutto, di gettare via il suo segreto per poter respirare. Avesse avuto cento persone là innanzi, crudeli o indifferenti, avrebbe sempre detto tutto. Si sentiva morire, se non parlava. Quando tacque, non aveva finito. Solo la voce mancava, gorgogliante nella strozza: solo il corpo si lasciava vincere da una lassezza. Ma nella figura ella rimaneva tragica e disperata, simile a una greca eroina di