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sacrilegio 121


quella partenza. Un giorno Guido si abbandonò in uno di quei suoi abbattimenti profondi, la sigaretta spenta, le braccia prosciolte, la faccia cadaverica: lei non lo comprese o non pensò neppure a chiedergli che cosa avesse. Un giorno lei, d’un colpo, fu presa da una crisi di singhiozzi, torcendosi le braccia, bagnando di lagrime il cuscino del divano: lui la lasciò fare, infastidito dal rumore, non trovando una parola da dirle.

Una sera, lei leggeva ancora.

— Che leggete? — chiese lui, lasciando cadere la domanda, non curante della risposta.