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78 all’erta, sentinella!

dei contadini e nella casetta dei cantonieri, dovunque è un italiano, povero o ricco, vi sarà una gioia, oggi: e nei lontani paesi di Europa, nei lontanissimi paesi di America e di Australia, presso il polo e sotto il tropico, dovunque, dovunque ci è un cuore italiano, perduto sui mari, errante nei deserti, quando giungerà la notizia che Venezia è nostra, vi sarà una gioia. O galeotti, io non ho voluto escludervi dalla comune legge di felicità! Voi siete dei micidiali e dei ladri; avete ucciso, col ferro o col veleno, avete incendiato, avete rubato, avete cambiato il vostro cuor di uomini negli istinti biechi del bruto.

— Saggiamente la legge d’Italia, nel nome del suo re e del popolo, per mezzo dei suoi magistrati, vi punisce, togliendovi dalla società dei galantuomini; vi punisce avvinghiandovi col ferro; vi punisce isolandovi; vi punisce condannandovi al lavoro: saggiamente, cercando con la punizione il pentimento. Ma dove la legge di Stato finisce, comincia la legge umana e cristiana: una legge di indulgenza e di misericordia. Severi noi siamo, non spietati. La penitenza purifica: il pentimento purifica. Ogni giorno di più che voi passate in questa galera, lavorando e soffrendo, cancella una linea del vostro peccato. Molti di voi usciranno di qui, fra tre anni, fra dieci anni, fra quindici, e porteranno, vinto dalla dura penitenza, vinto dalla abitudine del quotidiano pentimento, un cuore