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all’erta, sentinella! | 63 |
— Tu sei un birbante e ti hanno messo in galera — insistette, arrabbiato, il ragazzo.
— Sissignore, sissignore, — mormorò umilmente Sciurillo.
Tacevano. Il fanciullo guardava i garofani screziati che fiorivano ancora, malgrado il novembre, tanto era soleggiato il terrazzino. Uno strato di polvere copriva tutte le piante.
— Debbo innaffiare? — domandò il galeotto indovinando il pensiero del ragazzo e levandosi su.
— Sì: ma non buttare molt’acqua, Sciurillo.
Il galeotto, sempre con quel suo fare silenzioso, scivolò nell’appartamento e andò in cucina a riempire l’innaffiatoio.
— Ci sono le casseruole di rame da strofinare — disse Grazietta che volentieri si scaricava della fatica sul galeotto.
— A un altro poco: ora il signorino vuole che innaffi le piante — disse pazientemente Sciurillo.
Fuori il terrazzino, con molta delicatezza egli faceva piovere l’acqua sulla terra un po’ bruciata dei vasi; il bimbo seguiva con molta attenzione l’operazione.
— Innaffia anche un poco le foglie, Sciurillo.
— Sissignore.
Era rimasta un po’ d’acqua nell’innaffiatoio. Sciurillo la buttò sulla terra del terrazzino in giro, per rinfrescarla.
— Dammi un garofano, Sciurillo.