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60 | all’erta, sentinella! |
turpato dalla immonda compagnia. Certo, il bimbo indovinava, sapeva di trovarsi fra i ladri e gli omicidi; e la sua malinconia, così triste in un bimbo, lo sfiorimento della sua salute avevano questa causa.
È la galera, è la galera — pensava fra sè la madre.
Pure, poichè suo marito lo voleva, poichè il bimbo stesso, in quel momento, ci si divertiva, essa lasciava che Rocco Traetta spingesse la carrozzella, che tenesse compagnia al bimbo sulla terrazzina, che cercasse di accomodargli i giocattoli spezzati. Silenzioso, umile, Rocco Traetta scivolava per la casa, tenendo stretta la catena alla gamba per non farla stridere, facendosi piccolo, evitando la presenza di Cecilia di cui sentiva il ribrezzo, andando sempre dietro al piccolino, come un’ombra, guardandolo negli occhi così fissamente e teneramente, che pareva, il suo, lo sguardo di una donna, di una madre. Ogni giorno, venendo alla casa del direttore, si fermava sulla porta, senza entrare, senza bussare, aspettando, come un cane a cui si deve buttare un osso e che non osa cercarlo e fida sulla memore pietà degli uomini. Talvolta passava Grazietta e gli diceva:
— Entrate.
Talvolta, nessuno passava ed egli stava un’ora là, fermo, come una statua. Ben felice se Cecilia, affacciandosi al balcone, vedendolo lì, sapendo che