Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
all’erta, sentinella! | 51 |
invece di ogni due mesi. Era una domanda giusta, l’accordai.
— Faceste bene. E vengono spesso, queste famiglie?
— Poche e rare. Ci sono colpevoli appartenenti alle provincie lontane che non ricevono mai una visita: altri di Napoli, vedono i loro ogni sei mesi. Altri... sono stati micidiali proprio in famiglia, e nessuno viene, capite. Vi è qui Rocco Traetta, detto Sciurillo, che ha ucciso suo padre; un galeotto tranquillo, giovine, che scrive continuamente a sua madre supplicandola di venirlo a trovare. Passano per le mie mani, le lettere. Sono talvolta strazianti.
— Ed è venuta, la madre?
— No, mai. Non ha neanche risposto alle lettere del parricida.
— Era naturale, — disse il rigido piemontese.
— Chissà, — disse Gigli, pensando. — Le madri sono così bizzarre e talvolta mostruose, nel loro amor materno. Ho creduto anche io, un poco, che sarebbe venuta. Suo figlio lo crede ancora: suppone che le sue lettere si siano smarrite, o che la madre abbia da lavorare e non possa venire; o che non abbia denari da venire a Nisida: o che sia lì lì per venire.
— Le dice a voi, queste cose, il Traetta?
— Al mio bimbo, — rispose Gigli, sorridendo.
— Al bimbo?