Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
46 | all’erta, sentinella! |
III.
Lentamente, parlando sottovoce fra loro, il capitano Gigli, direttore del R. Bagno penale di Nisida e il regio ispettore carcerario Colonna, se ne andavano per le vie dell’isola, in quel pomeriggio di novembre. L’ispettore stava da tre o quattro giorni a Nisida, alloggiato nella medesima casa del direttore: era un piemontese di una cinquantina d’anni, assai metodico, assai scrupoloso e che compiva quell’ufficio un po’ burocraticamente, con molta minuzia, informandosi di tutto, volendo ragionare di tutto, analizzando le più piccole cose. Tranquillo, paziente, ossequioso a una volontà che egli rispettava profondamente, il capitano Gigli non abbandonava mai l’ispettore, dandogli tutte le notizie, tutte le spiegazioni desiderate, fornendogli registri e conti, perchè la relazione su Nisida potesse essere un lavoro completo.
— In generale, mi pare che siate soddisfatto — osservò l’ispettore con quel suo accento gutturale, che ha anche la sua simpatia.