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all’erta, sentinella! 45

la foglia di vite passava, il fanciulletto socchiudeva gli occhi e li riapriva, facendo un risolino silenzioso. Due volte, guardando sua madre, lungo distesa, aveva detto:

— Zitto! mamma dorme.

E più piano il galeotto aveva agitato la foglia larga innanzi al volto del bambino, per non far rumore. Quel grande corpo vestito di tela rossastra, sdraiato sull’erba, pareva quello di un colosso bonario, infantile; più lontano, fra i fiori, era buttato il berretto rosso che portava il numero 417 e pareva un papavero, un grosso papavero in ritardo.

Cecilia non sentiva altro, svegliandosi, che una immensa debolezza; appoggiata sul gomito, guardava suo figlio e il galeotto, senza collera, senza paura. Rocco Traetta si era levato su, in piedi, e restava imbarazzato, rotolando la foglia di vite fra le dita. Il ricordo di ciò che aveva visto, le ritornò integralmente, ma senza farla tremare; solo un lieve brivido le passò sulla pelle.

— Andiamo, — disse, levandosi.

E con un garbo dolce indicò la carrozzetta a Rocco; egli raccolse il suo berretto, rapidamente, e si mise a spingere la carrozza, allegramente. Ella andava dietro, fiaccamente, lasciandosi andare, vinta, domata.