Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
trenta per cento | 289 |
che rotolando dai ghiacciai eterni delle Alpi diventa una valanga. Già il colpo di dare l’interesse anticipato era stato fatto a metà gennaio, tanto che dopo aver consegnato i propri denari a uno sportello, si passava all’altro per aver l’interesse qualche cosa di mai visto, come fantasmagoria, come fulmineità commerciale. E anche questo interesse anticipato aumentò sino al trenta per cento, nella prima diecina di febbraio, tanto che i depositi pioventi da tutta Napoli, da tutte le provincie più vicine e più lontane, assunsero in quei dieci giorni una forma favolosa.
Chi non aveva denaro, se ne faceva prestare: le signore impegnavano i brillanti, l’argenteria, vendevano le ricche vesti; i pensionati impegnavano la loro cartella di pensione; i postieri, tenitori di banco di lotto, che dovevano consegnare il denaro a otto giorni a quindici giorni, lo impiegavano alle banche, per otto giorni per quindici giorni; tutti quelli che facevano delle esazioni per conto altrui, i più onesti, i più scrupolosi, arrischiavano il denaro, solo per poco, naturalmente, come dicevano alla propria coscienza; i proprietari di provincia vessavano i loro coloni, per esigere, per mettere il loro denaro sulle banche: dovunque era un ritrovo di persone, un circolo, una grande famiglia, un padiglione militare, un convento di monache, un ritiro di oblate, un educandato di ragazze, un convitto di ragazzi, dovunque, dovun-