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trenta per cento | 281 |
— Io ne sono sicura, come se fosse la stessa verità, — esclamò lei, levando la mano, quasi, per giurare. — Saranno tutti arrestati, come associazione di malfattori.
— Follìe, — disse lui levandosi, — follìe, io non ci penso neppure.
— Oh Carlo, Carlo, tu non vuoi dunque salvarti?
— Ma da che? Ma che vai avvolgendo nella tua mente fantastica? Io non ho bisogno nè di consigli nè di preghiere. Sono socio di Costa dal principio, continuerò ad esserlo, diventeremo ricchi quanto lui.
— È denaro rubato, — disse lei, duramente.
— Eleonora, tu perdi la testa! — gridò lui in collera.
— Ti dico che è denaro rubato, e che tu sarai preso come ladro, e che io sarò considerata come la moglie di un ladro!
— Taci, — disse lui digrignando i denti, — taci, pazza che sei!
Ella aveva chiuso gli occhi, con le labbra bianche, con una grande contrazione sui volto; parea che morisse.
— Del resto, — riprese lui sogghignando, — non vi è paura. Giudici, presidenti, procuratori del re sono tutti amici nostri. Il denaro può molto. Che cosa non si compra col denaro?
— Carlo, Carlo! — fece lei rabbrividendo.