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potesse resistere in fondo alla sua scura vettura; e spiava attentamente come se la faccia delle persone che passavano, come se tutte le cose, intorno, dovessero dirle il segreto della sua angoscia. Non arrivava mai.
La salita di Santa Teresa era fatta al passo, tanto era malagevole pel fango: invano due o tre volte, tirando il cordone, Eleonora Triggiario aveva detto al cocchiere di affrettare. E allora ella si ributtava indietro, nel fondo del coupé, appoggiando la testa alla spalliera imbottita, chinando gli occhi, come se volesse non sentire, non vedere, come se volesse dimenticare anche di esser viva. Finalmente, dopo uno di quei lunghi minuti di accasciamento, riaprendo gli occhi, riaffacciandosi dietro i cristalli per interrogare la via, vide che erano già in campagna, che cominciavano a girare intorno al tondo di Capodimonte, alla bizzarra strada dove la fatal villa del prete, la villa tetra dove il prete dagli occhiali fu assassinato, metteva una maggior nota di malinconia nel gran paesaggio verde, che si sprofondava nella valle.
Era un’ora tranquilla e un paesaggio perfettamente deserto: la via di Capodimonte che mena al Real Castello, è molto frequentata, solo di estate, per le molte ville, e nell’inverno non vi è nessuno, è un ritrovo troppo lontano, anche per gli amanti che ricercano la solitudine. Ella guar-