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trenta per cento | 209 |
casa: porto il suo nome. Il suo disonore mi disonorerebbe: la sua catastrofe ricadrebbe su me. Vedete d’informarvi minutamente, profondamente, che cosa vi è di vero in questo imbroglio; fate una inchiesta: cercate di sapere la verità, come se foste un giudice d’istruzione. E se vi è un pericolo serio, lontano o vicino, se vi è semplicemente un pericolo, venite a dirmelo, francamente, duramente.
— Lo farò, — disse lui, soggiogato.
— Io, allora, parlerò a mio marito. Egli mi sente, talvolta. Questa volta la mia voce avrà tale ardore, che spero di salvarlo.
— Siete una santa — mormorò lui, — ma non credo che questo miracolo vi riesca.
— Credete mio marito assai compromesso? — diss’ella, spaventata.
— Non so, — disse lui, imbarazzato, — m’informerò, credetelo, come se si trattasse di un mio amico, — soggiunse amaramente.
Ma cominciava a passar gente che guardava curiosamente quella coppia, indovinando forse qualche cosa. Era proprio vicino a casa sua, la signora Eleonora, non doveva che girar l’angolo del giardino Cariati. Gli stese la picciola mano calzata finemente dal guanto nero, ed egli la trattenne un minuto fra le sue:
— Addio, — ella disse, — debbo andare, tutti ci guardano.