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trenta per cento | 189 |
ruta, scosso, colpito dalle due versioni che lo ripiombarono nei suoi sospetti.
— Un minuto di pazienza e sono con voi — disse don Filippo Gambardella.
Gaetanino Starace uscì, ridendo, e promettendo sempre di ritornare l’indomani.
— Ci metterete qualche cosa sulla banca Ruffo-Scilla, voi? — domandò il professore, mentre il libraio gli cercava il volume del Muratori.
— Chissà — fece quello, scendendo dalla scaletta.
— Ci metterò forse una piccola somma.
— Non vi pare un azzardo?
— Anche il lotto è un azzardo: e lo fa il governo e tutti ci giuocano, — osservò il pensionato. — Vorrei tener denaro, io — D’altronde, sono speculazioni inglesi, — mormorò il libraio, — quella gente d’Inghilterra fa denari con la pala.
— Inglesi? Mi avevano detto che era Rothschild — osservò, dubitando sempre, il professore de Peruta.
— Rothschild? Tanto meglio dunque: stiamo a cavallo. Vedete che questo Ruffo-Scilla sa fare...
Il professore se ne andò, poco convinto, mentre il pensionato pensava che era assai curioso che a loro si desse una rendita e non un capitale: a quest’ora, se possedesse il capitale della sua pensione, con Ruffo-Scilla si sarebbe arricchito.
Il professore de Peruta saliva lentamente per le