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178 terno secco

coperta a uncinetto che lo manda Gelsomina Santoro: le faranno piacere. Io.... non posso ancora far nulla.... — soggiunse, esitando, voltando la faccia dall’altra parte.

— Non importa — fece Francesco, con atto di dignitoso disinteresse, — si vedrà poi.

— .... Andrò a trovarla, all’ospedale.

— Ed ecco il caffè — terminò Francesco spingendo il cartoccetto. Buona sera a questi signori.

S’impettì, mise delicatamente il berretto sulla zazzera, prese la carta da cento e la coperta e uscì.

Così, le donne rimasero solissime, nel quartierino. In piedi, immobile, la ragazza pensava alla casa senza un soldo, senza una serva, alla casa donde avrebbero dovuto andar via, forse fra poco. Confusamente pensava a tutto questo, mentre la madre aveva incrociato le mani candide sulle ginocchia e socchiudeva gli occhi come volesse dormire.

— Madre, madre — disse la fanciulla, sedendosele accanto — Che c’è, piccola?

— Dimmi una cosa.

— Che cosa?

— Hai proprio dimenticato, proprio dimenticato di giocar quel biglietto?

— .... dimenticato — rispose fiocamente.

— Mamma, tu non dici mai la bugia, mai. Hai dimenticato o non avevi denaro? La verità, mamma.