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all’erta, sentinella! 3

uscì dallo stabilimento dei bagni e si mise a raccogliere, dai pali di legno donde pendevano, le lenzuola che il sole aveva asciugate. Portava sul capo una larga paglia bagnata e sfondata, guarnita da un nastro rosso: e cantava allegramente:

E lacce songh’e seta
E buttune songh’e velluto
E o primmo nnamurato
M’a lassato e se nn’è ghiuto!

Ogni tanto, mentre andava raccogliendo un carico di lenzuola, sotto cui scompariva la sua lunga figura, guardava verso la villa Carrano, come se aspettasse. Infatti dalla villa uscì una torma di fanciulletti e di fanciullette, bellissime creature inglesi, condotte dalla governante e dalla cameriera, cariche di sacchi, di provvigioni, di borsette. La marinara si fermò, facendo solecchio con una mano, avendo buttato sopra una spalla tutto il carico delle lenzuola, e i bimbi che l’avevano raggiunta, la circondarono, saltando sulla piattaforma di legno; scuotendo i bei capelli biondi pioventi sulle spalle; sgambettando, malgrado le ammonizioni inglesi della governante, mentre la marinara rideva con la sua larga bocca, dai grossi denti rigati di nero: tre o quattro camerini si chiusero, e dopo dieci minuti, tutta la torma dei fanciulletti e delle fanciullette se ne andava nuotando, fra la dolce spiaggia dei Bagnoli e l’isola di Nisida, coraggiosamente,