Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/162

148 terno secco

rito; e che facevano tutto in casa, la cucina, il bucato, la stiratura, cucivano la biancheria, cucivano i vestiti e intanto, malgrado gli sforzi della economia, avevano sempre l’aria così miserabile, così infelice, che egli non osava condurle mai a passeggio. Almeno avesse potuto metterne una alla scuola! Erano così brutte, così brutte, che neppure il padre si faceva illusioni sul conto loro. Egli si tastava in tasca, dove trovava le due lire che portava sempre, per ogni evenienza, ma che non spendeva mai, perchè si asteneva da tutto e annasava solo tabacco, due soldi ogni due giorni. Come gli era venuto in mente d’ammogliarsi quando ora vice-pretore a Frosolone? E la ragazza, Amalia, che non aveva un soldo di dote, come le sue figliuole, del resto, lo aveva sposato, malgrado ch’egli fosse gobbo. — Credo che le mie figliuole sposerebbero un sordomuto, uno sciancato, chiunque — pensava. Oh, se lo facessero vicepresidente, potrebbe mandare qualcuna delle ragazze alla scuola normale, o al telegrafo, per imparare una qualche cosa, da vivere, almeno! E se ne andava in Tribunale, lentamente, tutto severo nella faccia; soltanto, invece di voltare per la strada Pignatelli, dove ogni mattina trovava il giudice Inzenga e si accompagnava con lui, voltò, insolitamente, per via di Mezzocannone e insolitamente quella mattina di sabato, il giudice gobbo Scognamiglio giunse al Tribunale mezzora più tardi.