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114 | all’erta, sentinella! |
corso un flusso di lagrime sanguigne. E nella bara, sopra la bara, fiori, dappertutto. Altri soldati, dietro, portavano altre corone. Fu portata giù, silenziosamente, e intorno alla bara, nella piazza, si misero quelli che volevano accompagnarla, almeno sino alla porta di ferro. Vi erano gli ufficiali, le loro mogli, gli impiegati, e coperta di fiori, portata sulle spalle dai soldati, la bara stava in mezzo a loro, come un gran fascio odoroso di fiori. La madre e il padre scesero poco dopo. Ella aveva un velo nero al cappello, ma la piena luce e la piccola folla la sgomentarono. Cercava con gli occhi la faccia del suo bimbo e trovò solo la bara.
— Luigi, Luigi, — disse, come pregando — sta là dentro, è vero?
— Sì.
— Ma lo vedrò ancora? A Napoli, me lo farai vedere?
— Sì, cara, a Napoli.
A piedi, lentamente, il corteo si mosse. Subito dopo la bara, venivano il padre e la madre fra gli ufficiali: ella camminava, appoggiata al braccio di suo marito, con gli occhi fissi sulla bara, che ondulava alla discesa. Anche Rocco Traetta, ultimo, andava dietro. Il paesaggio era diventato un po’ brullo, ma un sole tepido lo illuminava, nel pomeriggio. E la comitiva pareva che andasse via, abbandonando per sempre l’isola, senza voltarsi