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all’erta, sentinella! | 107 |
aveva gli occhi erranti di chi cerca invano di fermare il suo pensiero. Stette immobile, sulla soglia, voltandosi ogni tanto, come se la chiamassero.
— Anima cara... — fece lui, mettendole una mano sul capo.
Ma non potè resistere più oltre e grosse lagrime rigarono le guance brune.
— Non piangere, non piangere — disse lei, con voce monotona, dove non entrava più espressione. — Io non piango. Vuoi mantenere la promessa?
— Adesso?
— Adesso — fece lei ostinatamente.
Egli la guardò, non osando interrogarla.
— Voglio portare via il bambino — disse lei duramente — Portarlo via? Così?
— Così — disse lei duramente. — È nato in galera ed è morto in galera. Voglio portarlo a Napoli, non ci sono galeotti...
— A Napoli!
— Al cimitero di Napoli, dove non ci sono galeotti fra i morti buoni e onesti.
Egli la guardò e le prese la mano.
— ...vi saranno delle difficoltà — disse.
— Dovessi portarlo in braccio, lo porto via, il bambino — disse lei, ostinatamente, duramente.
— Hai ragione — disse lui, vinto, convinto.
— Tutto da Napoli, Luigi, tutto da Napoli, hai