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Per concludere: la falsità e reticenza delle dichiarazioni di Mills in ordine alla reale proprietà delle società Century One e Universal One risulta dalle prove orali e documentali raccolte. Egli era a perfetta conoscenza che le società erano state create per volontà diretta di Silvio Berlusconi, che intendeva così trasmettere una parte del proprio patrimonio ai figli Marina e Piersilvio – mantenendone però il controllo fino al proprio decesso, con una facoltà decisionale delegata solo a Gironi, Foscale e Confalonieri, da comunicarsi per il tramite esclusivo dello studio di David Mills – e che i capitali ad esse afferenti erano gestiti da Paolo Del Bue per conto della famiglia Berlusconi.

Di quanto sopra la deposizione confessoria di Mills del 18 luglio 2004 davanti ai P.M. milanesi – sul punto mai ritrattata – e le sue affermazioni agli ispettori di Inland Revenue, come si vedrà nel capitolo concernente la confessione dell’imputato, costituiscono pieno riscontro.