Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/81

L’“operazione Della Valle” è descritta come la più complicata. Qui semplificando (e rimandando a pag. 3 del fax) si deve dire che Vanoni scriveva a Mills come fosse stato effettuato il finanziamento a Della Valle affinché questi sottoscrivesse azioni di Telepiù, dato che costui non era in grado effettuare versamenti ma doveva risultare proprietario della quota finale. L’operazione era stata attuata prima con dei finanziamenti effettuati tramite Arner, poi creando una catena di società “nella quale far giocare l’effetto moltiplicatore costituito dal rapporto capitale/debiti”, introducendo anche nella catena una società “schermo”; in seguito, tramite finanziamenti della Banca Internazionale del Lussemburgo ad una società olandese creata da Della Valle, società che a sua volta ne creava una in Lussemburgo, che infine comprava una società belga, si riusciva “senza versare una lira dall’Italia … a far giungere a Telepiù importi superiori ai 200 miliardi”.

Da questo documento risulta dunque in modo incontrovertibile che Mills, in epoca antecedente a quella in cui avrebbe deposto nei processi in Italia, era stato messo a parte di moltissime informazioni riservate afferenti le società Fininvest B, compreso lo scopo per le quali erano state create ed avevano operato. Risulta altresì evidente dal tenore della nota che Mills conosceva l’identità della proprietà effettiva di tali società: è illuminante a tal proposito quanto scritto in relazione ad All Iberian, ed in particolare il fatto che Gironi si fosse “prestato a dichiararsi come beneficiario economico”.

E dunque: sia dalla due diligence effettata da Pierre Amman (con tutti i documenti ad essa connessi) che dalla nota inviata da Vanoni durante la sua latitanza nel dicembre 1995 a Mills, oltre che dalla deposizione di Tanya Maynard, risulta che l’imputato era a conoscenza dell’identità degli effettivi proprietari delle società del Gruppo Fininvest B, e sapeva perfettamente che alcune persone – incontrovertibilmente fra queste Gironi – si erano “prestate” a dichiarsi beneficiari economici: erano “teste di paglia” (come definiti nel documento di Cantrade “Commenti” sopra esaminato).

Pertanto Mills è stato certamente reticente quando rispondeva alle domande relative alla proprietà delle società offshore del c.d. Gruppo Fininvest B, ed in particolare anche in relazione alla c.d. vicenda Telepiù1.

Ulteriori elementi riscontrano queste affermazioni, ed attengono alle vicende degli scatoloni contenenti la documentazione delle società del Gruppo Fininvest B. Risulta infatti che Mills ebbe un ruolo attivo nel trasferimento di tali documenti dagli uffici di CMM a luoghi diversi.

  1. Non sono agli atti del procedimento i documenti prodotti da Mills nei processi in cui ha reso testimonianza: è facile però dedurre, dalla “Nota generale” qui riportata, che tale produzione fu il risultato della ricostruzione documentale di cui scriveva Vanoni. Ricostruzione effettuata anche al fine di trasferire e registrare in Inghilterra le società offshore.