Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/79

Precisava Maynard che non sempre veniva messa al corrente di chi fosse il beneficiario di una società: non c’era bisogno che lei lo sapesse e non sempre ne aveva il diritto, comunque se lo sapeva lo annotava.

Maynard dichiarava di essersi anche recata presso Fininvest a Lugano. Non ricordava il nome del “capo”: “ecco, Giorgio Vanoni, credo che sia stato uno dei boss, Alfonso Cefaliello, un certo Menenti, Candia Camaggi”. Non aveva invece mai incontrato Carlo Bernasconi, sapeva che era “un direttore di alto livello all’interno della struttura societaria”, ma non sapeva esattamente quale fosse il suo ruolo.


Tornando all’esame del fascicolo prodotto dal P.M. il 13 aprile 2007, intitolato Fininvest Group B, va evidenziata per il suo grande interesse la “NOTA GENERALE PER MR. DAVID MILLSdel 22 dicembre 1995.

Dal tenore della nota, trasmessa via fax, risulta evidente che essa è stata scritta da chi era a completa conoscenza di tutte le società offshore del Gruppo Fininvest e ragguagliava a tal proposito Mills, affinché potesse – malgrado il fatto che molta documentazione era andata distrutta o era stata distrutta dall’autore della nota, come egli stesso scrive – tentare una ricostruzione della situazione: “Ho riflettuto sul tuo progetto e ritengo che possa essere un’ottima soluzione se è accettabile e credibile l’ipotesi che tu abbia ricevuto ingenti finanziamenti dal Gruppo (che ti hanno permesso di fare utili tassabili in Inghilterra). Secondo me questa è una cosa basilare per fare stare in piedi il progetto, perché ci sono operazioni ancora in corso e per importi rilevanti per le quali occorre dare una dimostrazione di dove sono arrivati i soldi, dato che, vista l’entità, non credo si possano far risalire a tue risorse. Una seconda cosa importante è sapere se occorre dare una documentazione completa di tutte le operazioni. Purtroppo una parte è stata distrutta tempo fa e qualcosa ho distrutto anch’io il mese scorso quando non sapevo più dove custodire le carte. Pertanto, se occorre tutto, è inutile che ci diamo da fare. Se invece è possibile tralasciare qualcosa, vale la pena di tentare la ricostruzione, tenendo presente, come rileverai dalle note delle singole società, che qualcosa si può ricuperare in altro modo. Nella mia stanza dove tu sai vi è un raccoglitore intitolato <Bilanci> o qualcosa di simile …”.

La nota è evidentemente stata scritta da chi non poteva accedere alla propria stanza: ed infatti nel corso dell’interrogatorio del 18 luglio 2004 davanti ai P.M. milanesi (di cui si tratta in altra parte di questa motivazione) Mills ha dichiarato di aver avuto più contatti con Giorgio Vanoni ai tempi della sua latitanza (coincidenti con la data riportata dal fax) e di aver da questi ricevuto in quell’epoca anche le informazioni e istruzioni contenute nella nota qui in esame.