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pagamenti sono transitati per il conto All Iberian, che sono finiti presumibilmente in un conto dell’ex primo ministro Craxi, e che c’erano delle indagini in corso per questo” (pag.113).

In seguito a tutte queste vicende, All Iberian “era rimasta un po’ orfana, nel senso che né è parte del Gruppo Fininvest, né di un altro”; la cosa preoccupava Vanoni, che non sapeva come regolarizzare le società del Gruppo B (pagg.114-115). Alla fine del 1995 Vanoni era scomparso1 e il compito di regolarizzare la posizione di All Iberian era stato assunto da un altro contabile Fininvest, Cefaliello (pagg.115 e 126-127; anche all’udienza del 19 gennaio 1998, alle pagine 109 e seguenti, Mills ripeteva che Cefaliello era “venuto fuori come la persona, in Fininvest, incaricata di risolvere tutti i problemi sorgenti di queste società”: lavorando per Fininvest, Cefaliello aveva accesso alla documentazione che le riguardava, ma Mills non sapeva dire dove esattamente Cefaliello avesse assunto le informazioni che gli servivano).

Nel frattempo, nell’estate 1995, CMM, rimasta l’ultimo referente di All Iberian, aveva ricevuto una forte somma di denaro, pari a 10 miliardi di lire, corrispondente alla plusvalenza dell’operazione Telepiù, nella quale la società Horizon aveva ricevuto e sborsato una somma di 700 miliardi di lire (pag.114). Alle pagine 150-152 Mills spiegava che la somma che aveva ricevuto era stata di “100 miliardi”, mandati “da Kirch”, e che egli li aveva utilizzati per “una serie di pagamenti secondo istruzioni ricevute dal dottor Vanoni per saldare, chiudere delle posizioni”. Mills non ricordava le singole operazioni, “ma c’è un pezzo di carta in cui si trovano tutte le istruzioni date alla banca. Però credo che la maggior parte era destinata a tornare sul Gruppo Fininvest per rimborsare i prestiti”. Poiché All Iberian, avendo come referente CMM, diventava una società residente in Inghilterra, e veniva assoggettata al fisco inglese, Mills aveva presentato una dichiarazione al fisco, nella quale sostanzialmente affermava: “ci sono questi soldi che sono arrivati, che sono veramente una somma molto grande, e ci sono queste società… io credo essere la sola persona, cioè io e le persone CMM, adesso queste società sono praticamente sotto il nostro controllo”; aveva fatto fare un bilancio delle attività di tutte le società che ricevevano denaro da All Iberian e a tal fine i contabili, revisori di Edsaco, si erano recati in Lussemburgo, presso lo studio fiduciario Veco, che per incarico di Cefaliello deteneva la contabilità; ne era emerso un “profitto netto di 5 miliardi e 8” (pagg.114-116; v. anche pag.118, dove egli ripeteva che per risolvere la posizione di All Iberian ed anche la propria, “che rischiava di essere irregolare in Inghilterra”, aveva deciso di fare “un consolidato in

  1. Era infatti latitante.