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- la documentazione attestante il prelievo dei documenti delle società da parte di Del Bue il 19 aprile 1996.
I diretti contatti fra David Mills e Silvio Berlusconi, in relazione ai due argomenti che, precedono, sono provati da quanto esaminato nel capitolo 2.4) Il colloquio telefonico (pagine da 135 a 138).
Si tratta di:
- il memorandum di Mills ai suoi soci del 27 novembre 1995;
- il verbale della riunione presso lo SCO il 20 marzo 1996;
- il verbale della deposizione resa da Mills nel 2003 nel procedimento n. 879/00;
- la deposizione di Jeremy Scott;
- la deposizione di Virginia Rylatt;
La ricezione del dividendo Horizon da parte di Mills, contemporaneamente fiduciario e beneficiario della società, il contesto in cui il fatto avveniva e le sue motivazioni, la successiva suddivisione della somma con i soci di studio (unitamente alla ricezione da parte di Mills di altre somme, per decine di migliaia di sterline, provenienti da Fininvest) risulta altrettanto incontrovertibilmente dalle prove analizzate nel capitolo 2.3) Il c.d. dividendo Horizon, alle pagine da 101 a 115.
Si tratta di:
- la “NOTA GENERALE PER DAVID MILLS” del 22 dicembre 1995 di Giorgio Vanoni;
- i verbali delle riunioni presso lo SCO nel marzo 1996;
- la deposizione di Jeremy Scott;
- la deposizione di Virginia Rylatt;
- il Memorandum del 27 novembre 1996.
Da tutti i predetti elementi emerge con chiarezza che le deposizioni di Mills nei procedimenti n. 1612/96 e 3510+3511/96 erano state quanto meno reticenti.
Nel primo, “Guardia di Finanza”, è stato accertato, in maniera definitiva il fatto storico di cui lì si trattava: che cioè la Guardia di Finanza era stata corrotta e che le somme erano state pagate affinché non venissero svolte approfondite indagini in ordine alle società del Gruppo Fininvest e non ne emergesse la reale proprietà, e che l’azione era stata commessa al fine di eludere le disposizioni della legge Mammì in tema di concentrazione di mezzi di diffusione di massa.