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acquisto e il prezzo di rivendita, mentre i soggetti che avevano venduto si ritrovarono a dover sistemare varie posizioni di debito-credito intercorse all’interno del gruppo delle società riconducibili all’Attanasio. Il pagamento del certificato azionario da parte della Finanziaria Mesa avvenne in due tranche: ciascuna di 2 miliardi e 525, la prima in data 14.11.1995 e la seconda il 16 maggio 1996, entrambe eseguite tramite la banca indicata dalla Dendor, Barklace [recte, Barclays] Bank. A questa data le partecipazioni di Finanziaria Mesa nella società Due Lune [società riconducibile ad Attanasio: nde] erano rappresentate dalle azioni possedute dalla Diamar, dalla Armar e da Dendor. Il contratto che prevedeva il riacquisto del certificato azionario era composto da tre pagine dattiloscritte, non registrato, portava la data del 23 febbraio ’95 e risultava firmato soltanto nella pagina n. 3, ossia laddove veniva riportato che la Finanziaria Mesa acquistava il certificato azionario dalla società Dendor Investment, che a sua volta lo aveva acquistato dalla Diamar il 18 dicembre 1992 per due milioni di dollari USA; l’atto portava la firma dell’avvocato David Mills. David Mills figurava quale amministratore della Dendor, ancorché dalla successiva verifica condotta presso la banca londinese si accertò che il danaro era poi stato trasferito subito dopo dalla banca Barklace della Dendor ad un altro soggetto indicato come whitehorse sollecitors [recte, Whitehorse Solicitors], cioè avvocati presso la banca O’hara al numero 37 di Flate Street-Londra [recte, banca Hoare, Fleet Street]; però non fu possibile ottenere alcuna spiegazione sia in ordine al primo che al secondo pagamento, né su chi fosse ed a chi facesse riferimento questo whitehorse sollecitors, che era a sua volta un avvocato, quindi un rappresentante”.

Va aggiunto che gli accertamenti bancari sul conto corrente intestato ad Attanasio presso la Banca Commerciale Italiana facevano rinvenire una serie di pagamenti effettuati in favore di Iannizzaro per una attività di consulenza di cui non era stata trovata traccia. Allo stesso modo venivano accertati ulteriori pagamenti senza titolo giustificativo nei confronti di altri soggetti.

La sentenza prosegue con l’analisi delle deposizioni testimoniali, non concernenti i rapporti fra Attanasio e Mills e senza connessioni con i fatti di cui al presente procedimento, trattando delle vicende relative alla progettazione del centro commerciale nell’area della Texsal ed alle fatture emesse per attività inesistenti.

In sostanza, gli accertamenti bancari e contabili avevano accertato la creazione delle plusvalenze con cui potevano essere pagate le tangenti, le modalità e finalità delle quali sono descritte nei passaggi successivi della sentenza (pagg. 520 e segg.).

Nelle pagg. 524 e segg. è poi riportata la versione di Attanasio, che ammetteva i fatti addebitatigli, senza nulla precisare (quanto meno nella parte riportata in sentenza) in ordine alle movimentazioni di danaro e quote societarie di cui sopra si è accennato, ed al ruolo di David Mills.