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Ed infatti, dall’estratto del conto corrente n.010871/006.000.840, intestato a Mills presso SG Hambros Bank di Londra (in atti quale allegato 108), risultano due accrediti aventi quale indicazione di provenienza “Torrey Global Offshore”:

  • in data 18 ottobre 2000, per USD 615.450,00;
  • in data 21 novembre 2000, per USD 44.458,00.

Dal medesimo estratto di conto corrente risulta che, lo stesso 18 ottobre 2000, la maggior parte della somma di USD 615.450,00 (esattamente, USD 534.375,00) veniva convertita in euro 625.000,00.

Dall’estratto del conto corrente n.010871/006.000.978, intestato a Mills presso SG Hambros Bank di Londra (in atti quale allegato 109) risulta che lo stesso 18 ottobre 2000 la somma di euro 625.000,00 veniva ivi accreditata, a copertura di un non meglio identificato “pagamento” di euro 650.066,13, effettuato sin dal 28 settembre 2000 a favore di un beneficiario sconosciuto.

La consulente del P.M. rileva, peraltro, che nello scritto intitolato “Chronology”, allegato al resoconto del 5 febbraio 2004, concernente l’incontro tenutosi tra Mills, la commercialista Sue Mullins e David Barker, compaiono le indicazioni che qui si traducono:

  • 27 settembre 2000: “Acquisto di Centurion (euro 650.000) con un prestito bancario garantito dalle proprietà inglesi”;
  • 18 ottobre 2000: “Proventi Torrey (pagamento al Regno Unito, rimborso del prestito Centurion, saldo GBP 85.500) versati sul conto corrente”.

Nello stesso resoconto del 5 febbraio 2004, al punto 10, si legge che “nel settembre 2000 David Mills accese un’ipoteca di 650.000 euro sulla propria abitazione e investì i proventi in un terzo fondo, Centurion. Questa ipoteca fu estinta quando le quote del fondo Torrey furono vendute nel mese di ottobre 2000”.

E’ dunque chiaro che le somme provenienti dall’investimento nel Torrey Global Offshore Fund vennero da Mills destinate ad un ulteriore investimento nel fondo Centurion, inizialmente effettuato con un prestito ottenuto dallo stesso Mills con l’accensione di un’ipoteca su un proprio immobile. Su tale aspetto concordano anche il consulente della difesa Mills (a pagina 13 del proprio elaborato) e il consulente della difesa Berlusconi (nella prima relazione, sub “operazione 5”).