Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/174

a mente serena la questione. Invece Mills aspettava quasi quattro mesi per smentire ciò che aveva in precedenza detto, in tempi diversi, di fronte a soggetti istituzionali di Paesi diversi, almeno 12 volte, come si è già notato.

Balza comunque agli occhi la genericità e parzialità di tutta la ritrattazione, ovunque esposta.

In particolare ciò si nota dalla lettura della memoria, visto che la modifica di quanto in precedenza dichiarato verteva sul soggetto donante, e di conseguenza sulle ragioni relative alla percezione della somma, lasciando inalterati l’importo nel suo ammontare, i tempi e le modalità della dazione.

Deve altresì essere rimarcata l’intrinseca illogicità, al limite del risibile, delle ragioni addotte da Mills a sostegno dell’attribuzione della somma a Diego Attanasio, che egli dichiarava di voler proteggere dalle conseguenze negative della divulgazione, anche in ragione della sottoposizione dello stesso a delicati procedimenti penali in territorio italiano. La dichiarazione si commenterebbe da sé, ma pare più opportuno esplicitare il rilievo.

È pacifico che Mills aveva conosciuto Bernasconi a causa dell’attività di entrambi per il Gruppo Fininvest, ed a tale Gruppo chiunque avrebbe immediatamente ricondotto la persona di costui, qualificato come amico (sempre più caro e sempre più intimo, nella progressione delle 12 dichiarazioni c.d. confessorie citate). Più di dieci anni di “discreta” – come l’ha sempre qualificata lo stesso Mills – attività per il Gruppo Fininvest avrebbero dovuto indurre l’esperto e famoso avvocato ad evitare in ogni modo il rischio della possibile associazione del nome del donante con quello di Berlusconi, associazione che avrebbe posto, come ha posto, tutti in una situazione ben più pericolosa ed anche, fin dall’inizio e per non poco tempo, al centro dell’attenzione massmediatica, non solo in Italia e nel Regno Unito.

“L’idea più stupida del 2004”, l’ha definita Mills: ma si riferiva alla c.d. confessione o alla c.d. ritrattazione?

Silvio Berlusconi rivestiva e riveste la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri: non era e non è paragonabile la delicatezza della posizione dell’imprenditore Attanasio con quella di una delle più alte cariche dello Stato. Anche solo il rischio che il disvelamento dell’origine di una somma ricevuta e non dichiarata al fisco potesse toccare la persona di Berlusconi, avrebbe dovuto impedire a Mills di inventare la “versione Bernasconi” e tutto lo scenario – come egli stesso ha definito le circostanze particolareggiatamente riferite – per far credere vero il falso e proteggere così Attanasio quale autore della dazione.

È così ovvio che fatica persino a scriverlo un Tribunale che non vuole dare nulla per scontato.

E Mills non lo avrebbe neppure pensato?

Con le dichiarazioni del luglio 2004 egli era andato a toccare – e ne era consapevole, come si rileva da ogni sua parola – straordinari e nevralgici interessi del Gruppo Fininvest, imparagonabili a