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Carlo Bernasconi, dopo l’incontro con Barker, le stesse informazioni che erano poi state fornite al fisco; Mills non aveva mai collegato il regalo ricevuto alle testimonianze rese in Italia.
Quanto alla documentazione di supporto, non fornita al fisco quando ancora il donante era individuato in Bernasconi, Mullins dichiarava: “sicuramente l’avrò vista e avevo visto anche gli estratti bancari del conto in dollari della SG Hambros che mostravano chiaramente che c’erano delle entrate, dei crediti dal fondo Torrey Global nel novembre del 2000”. Aveva visto anche “un estratto bancario di un conto di una società che si chiamava Sri Limited, credo nell’ottobre/novembre ’99 ci fu un investimento che arrivò da questo conto all’interno del fondo Torrey Global di 600 mila dollari”.
In relazione all’interrogatorio reso da Mills ai P.M. milanesi, la teste ricordava che il proprio cliente aveva dichiarato che “era stato interrogato dai magistrati italiani per dieci ore e mezza”, che era stato “praticamente costretto” a dare delle informazioni su fatti che non gli erano stati chiesti nel corso delle sue precedenti deposizioni testimoniali e che “queste informazioni avrebbero avuto delle ripercussioni serie per il signor Berlusconi”. Alla fine dell’interrogatorio aveva dovuto dire che la donazione proveniva da Berlusconi, ma “lo aveva ammesso diciamo sotto una certa costrizione”.
Mills, quando le aveva successivamente fatto il nome di Attanasio, prima non divulgato “per motivi di riservatezza”, le aveva mostrato dei documenti della banca CIM e gli estratti conto di Struie dal 1997 al 2000: ma non sapeva se le sue informazioni fossero complete, non sapeva nulla dei fondi presso Marrache & Co., né dei trusts costituiti per Attanasio e delle relative transazioni finanziarie.
Quanto al percorso del danaro investito in Torrey Global Fund, aveva visto “un estratto conto a nome di Struie Limited dove c’erano 600 mila dollari con un investimento fatto a ottobre/novembre del ’99” e l’estratto conto di Hambros, “relativamente ai profitti distinti in due tranche, ottobre-novembre 2000”. Nulla sapeva di eventuali connessioni di Marcucci con Turriff, o del ruolo di Briatore in Struie.
Non aveva peraltro mai individuato, nell’esame delle entrate e uscite dei conti correnti di Mills, somme di denaro riconducibili a società del gruppo Berlusconi o connessioni con Carlo Bernasconi,.
In conclusione, il consenso all’accordo fiscale era stato prestato proprio perché era risultato chiaro che il fisco non avrebbero “accettato senza delle prove” il fatto che il denaro proveniente dal Torrey Global Offshore Fund fosse un regalo. Ma, riferendosi agli ispettori, Mullins aggiungeva con qualche contraddizione logica che “in realtà l’identità di questa persona che aveva dato i soldi non era il vero problema per loro”, tanto che non le era stato chiesto di allegare documentazione.
Si deve rilevare che la teste dichiarava di aver conosciuto solo dalla stampa la lettera del 2 febbraio 2004 (“Dear Bob”), e di non sapere cosa intendesse Mills quando parlava delle relazioni fra