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Mills non abbia ragione di ritenere che quest’ultimo abbia avuto o abbia conoscenza del regalo) è estremamente sensibile, essendo aperta ad ovvie errate interpretazioni [obvious misinterpretation]”.


Ed infatti, “vista la delicatezza del caso e considerata l’entrata dell’hedge fund che era stata dichiarata”, l’indagine da quel momento veniva seguita dallo SCO, come comunicato telefonicamente a Mullins il 12 luglio 2004. Presso lo SCO di Bristol (come nel 1996) si sarebbero dunque tenute le successive riunioni.


Il giorno 18 luglio 2004 alle ore 14.45 presso il Tribunale di Milano l’imputato Mills era sottoposto ad interrogatorio dal Pubblico ministero, alla presenza del proprio difensore.

Avvertito delle facoltà di legge, dichiarava quanto segue e qui si riporta pressoché fedelmente ed integralmente. Il relativo verbale è stato letto ed acquisito al fascicolo del dibattimento in data 22 febbraio 2008.

Ricordava di essere entrato in contatto con il gruppo Fininvest a metà degli anni ’801. Massimo Berruti, ex ufficiale della Guardia di finanza, lo aveva contattato attraverso lo studio legale Carnelutti di Milano per consulenze fiscali in campo internazionale, ed in particolare perché il gruppo voleva creare società domiciliate a Londra. Affermava di avere iniziato a lavorare con Berruti per la Fininvest. Avevano costituito delle società: la prima fu Rete Italia Ltd., che era una società di diritto britannico. Dopo i primi incontri con Berruti, l'imputato aveva avuto modo di conoscere altri dirigenti del gruppo quali Messina, Gironi, Foscale.

Definiva l'incontro con Livio Gironi come quello più importante in quella prima fase di contatti. Sin da allora sapeva infatti che Gironi era direttamente legato a Silvio Berlusconi, poiché era l'uomo che ne amministrava il patrimonio personale. Riceveva conferma della circostanza nel corso di un incontro, definito assai importante, avvenuto nella casa di Berlusconi a Milano (“una villa con un bellissimo giardino e una biblioteca a due piani, in legno, con un mezzanino”).

Proprio in quell'occasione Gironi gli aveva comunicato che era necessario “fare un'operazione che riguardava il patrimonio privato della famiglia Berlusconi … Scopo fondamentale era destinare una parte del patrimonio privato di Silvio Berlusconi ai figli del suo primo matrimonio”, Marina e Pier Silvio. Veniva chiesto all’imputato di “trovare una struttura legale a loro tutela a questo fine. L’idea era di costruire due veicoli societari che dovevano fare trading sui diritti e quindi ottenere dei profitti … Si voleva che questa struttura legale rimanesse riservata”. In base all'esperienza e alla pratica professionale, l'imputato riteneva ovvio che lo strumento societario da utilizzare fosse un trust. Qualche tempo dopo Mills ricordava di aver incontrato a Londra Vanoni, che egli sapeva

  1. Corre l’obbligo di ricordare che allo SCO il 20 marzo 1996 Mills aveva dichiarato che i suoi contatti con Fininvest risalivano al 1978.