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oraria e di conseguenza qualsiasi extra che avesse ricevuto non avrebbe potuto essere altro che un regalo”.

Nel corso della riunione Mills non aveva fornito notizie dettagliate circa le sue deposizioni testimoniali in Italia: egli era preoccupato che Inland Revenue avesse già delle informazioni relativamente al regalo che aveva ricevuto, senza spiegare di che cosa e per chi fosse preoccupato, e senza indicare il coinvolgimento di altri nella questione.

Poiché Mills aveva raccontato che il regalo di Bernasconi era arrivato in tempi duri, all’epoca del coinvolgimento di Mills nel processo italiano, si poteva ritenere che esso costituisse una implementazione del reddito professionale da allora in declino: in questo caso sarebbe stato tassabile, quale “supplemento per mancato reddito professionale”.

Questo era appunto l’oggetto della consulenza: Barker dichiarava di aver raccomandato di farlo ricadere nell’area imponibile proprio perché era preoccupato delle circostanze in cui il regalo era stato ricevuto.


Sue Mullins nel corso della sua deposizione ha dichiarato di non aver colto una particolare preoccupazione in Mills a seguito della richiesta di Inland Revenue, e di aver appreso del regalo di Carlo Bernasconi solo dopo l’incontro, al quale era arrivata, come si è già scritto, molto in ritardo: Mills le aveva detto di aver dato a suo tempo delle informazioni a seguito delle quali Bernasconi aveva guadagnato molto denaro, che aveva perciò voluto condividere con lui. “Relativamente alla fonte dei fondi” Mills le aveva detto “che il regalo era provenuto da Carlo Bernasconi proprio sul suo conto bancario personale”, senza mostrarle alcun documento.


Sue Mullins, dopo averla concordata con David Mills, inviava poi al fisco inglese una prima risposta, il 12 febbraio 2004.

Barker, che l’aveva ricevuta in copia, aveva verificato che non erano stati riportate alcune frasi che, dopo averne ricevuta la bozza, aveva suggerito di inserire, con mail del 9 febbraio 2004.

La questione è in particolare relativa al “regalo” ricevuto nel 1999, perché Barker riteneva che gli ispettori sarebbero venuti a conoscenza delle vendite di Hedge Funds – illustrate da Mills nella sua “cronologia” – e quindi fosse meglio estendere la “disclosure”1. Aveva quindi suggerito di inserire il riferimento al regalo, con le parole “il Sig. Mills nel novembre 1999 ha ricevuto da un amico e

  1. Affermava infatti Barker nel testo della e-mail: “Io mi sento più a mio agio con l’estensione della disclosure fatta nella bozza modificata. Mi è venuto in mente dopo l’incontro che l’ispettore delle tasse potrebbe essere venuto a conoscenza del deposito di denaro da una o più delle vendite degli Hedge Fund che sono state fatte nell’anno fiscale 2001-2002, cosa che potrebbe aver dato inizio alla questione”.