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Quanto alle modalità di rientro della somma nel Regno Unito, Mills aveva riferito di aver prelevato la somma dal fondo Torrey ed averla investita in un altro fondo, che poi (e qui i ricordi di Drennan si confondevano con quanto appreso poi dalla stampa) aveva venduto per estinguere un’ipoteca.

Mills nel corso dell’incontro aveva anche aggiunto che Carlo Bernasconi era morto di un attacco cardiaco (“Mi disse che era deceduto, ritengo fosse ciò che credeva lui stesso. Morì successivamente, non so quando”): lo aveva detto perché gli era stato chiesto se si poteva interpellare Bernasconi in ordine alla natura del versamento (non in ordine alla provenienza dei fondi, precisava Drennan, interpellato solo per valutare se la somma fosse o meno imponibile).

Alla fine della riunione, Mills “prese la lettera dalla sua valigetta o dalla tasca, si sedette di fronte a me e la rilesse, la firmò, la mise in una busta, la chiuse e me la diede”.

Drennan aveva dunque suggerito a Mills di comunicare l’entrata al fisco inglese, e – non essendo egli fiscalista – di rivolgersi a questo fine al suo socio Barker. Si erano accordati per una successiva riunione con Barker, alla quale poi Drennan non andò per non far pagare a Mills inutilmente la parcella oraria di due professionisti (1.000 sterline all’ora invece che 400), visto che Barker sarebbe stato capace da solo di scrivere la lettera al fisco, e perché un consulente di Barker aveva consigliato Drennan in tal senso, in relazione ai suoi obblighi di comunicazione alle Autorità di ogni transazione sospetta. A Barker, infatti, sarebbe stata dichiarata solo l’entrata della somma, non le circostanze nelle quali Mills ne era venuto in possesso.

Drennan aveva poi letto con calma la lettera di Mills, l’aveva fatta leggere a Barker, ed insieme avevano deciso che era loro dovere, seguendo la legge inglese, segnalare “la transazione sospetta”. Anche Bliss, il socio dello studio addetto al controllo ed alla segnalazione di eventuali transazioni sospette in materia di antiriciclaggio (presenza obbligatoria negli studi dei commercialisti secondo la legge britannica), era stato d’accordo: era stata perciò inoltrata la segnalazione a NCIS.

La cosa che più li preoccupava era “il tenoredella letteraDear Bob’”, in particolare il paragrafo (trascritto in precedenza), dove si parlava del fatto che la cosa dovesse essere fatta discretamente, si affermava “il modo tortuoso di rendere disponibile il denaro per loro ovvie ragioni”, si ricordava che Mills era un teste della Pubblica Accusa già esaminato: si parlava di discrezione e questo aveva suscitato in Drennan il sospetto “che si trattasse di qualcosa che poteva essere illegale”.

Inoltre i due soci erano preoccupati dell’origine della somma – dato che anche Mills era stato “d’accordo nel presumere che essa provenisse da Silvio Berlusconi” – del collegamento alla testimonianza, del fatto che il denaro fosse stato immesso da una persona e prelevato da un’altra persona: “la descrizione generale fatta dal signor Mills nella sua lettera riguardo a come appunto