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prestito a un amico”. Ad ulteriore dimostrazione che l’imputato considerava la somma ricevuta da Horizon quale cosa propria.

Barker aveva annotato che “unusually”, “molto insolitamente” [“stranamente” è tradotto al punto 2 delle note della riunione sopra riportate] Mills era stato il beneficiario di Horizon: a specifica domanda aggiungeva che era effettivamente molto insolito, per la sua esperienza professionale all’interno di uno studio che fornisce servizi di amministrazione anche fiduciari, che un socio di una società costituita oltremare fosse proprietario effettivo di una qualsiasi cosa [“largely based on the experience of what my firm Rawlinson & Hunter does and where it provides director and fiduciary services, it would be very rare for my partners in the overseas offices which we have to be beneficial owners of anything”]: vale a dire che non si era mai visto che il fiduciario di una società ne fosse contemporaneamente l’effettivo proprietario.

David Mills, dopo averla concordata con Sue Mullins, inviava poi al fisco inglese una dettagliata relazione: Barker, che la riceveva in copia, verificava che non era stata riportata una frase esistente invece nella prima redazione, scritta con i suoi suggerimenti: mancava cioè l’indicazione relativa alla circostanza che il deposito di un milione e mezzo di sterline fosse “un dividendo inaspettato che veniva da un gruppo offshore amministrato da Mills per conto di una grande società italiana”. Consigliava pertanto a Mills l’inserimento di tale indicazione, con mail del 9 febbraio 20041.

La copia della suddetta relazione, con interlineata la frase sopra riportata, è in atti. Il brano in cui essa è inserita è il seguente: “L’interesse in questione derivava da un deposito bancario a nome di Mr. Mills, che fu mantenuto fino al marzo 2000. Il deposito, di circa 1,5 milioni di sterline, costituiva il contante di una rendita del 1996, sul quale le tasse erano state pagate a seguito di una dichiarazione immediata e volontaria da parte di Mr. Mills allo SCO della Inland Revenue di Edimburgo. (La rendita era inaspettatamente risultata da un gruppo offshore gestito da Mr. Mills in nome di una grossa compagnia italiana) Il saldo tassato della maggior parte della rendita fu tenuto dal 1996…”: la relazione terminava, sul punto, raccontando della spartizione fra i soci del marzo 2000.


Il 29 marzo 2004 l’Ispettore Parkhouse di Inland Revenue mandava alla consulente S. Mullins una ulteriore richiesta di precisazioni in ordine alle somme ricevute e non dichiarate al fisco da Mills, con particolare riferimento al “dividend” Horizon ed agli interessi percepiti.

  1. Affermava infatti Barker nel testo della e-mail: “Io mi sento più a mio agio con l’estensione della disclosure fatta nella bozza modificata. Mi è venuto in mente dopo l’incontro che l’ispettore delle tasse potrebbe essere venuto a conoscenza del deposito di denaro da una o più delle vendite degli Hedge Fund che sono state fatte nell’anno fiscale 2001-2002, cosa che potrebbe aver dato inizio alla questione”.