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Virginia Rylatt deponeva il 27 settembre 2007.

Compariva in aula quel giorno David Mills, che assisteva unicamente alla fase iniziale dell’esame di questa testimone, per poi allontanarsi. Costei in via preliminare, infatti, contestava che la questione del dividendo Horizon, sul quale doveva essere interrogata in base alle domande di cui era stata correttamente (secondo il diritto inglese) portata a conoscenza, fosse pertinente al processo in corso a carico di Mills, e chiedeva l’estromissione dall’aula non solo del Collegio, ma anche del P.M. italiano (richiesta, quanto a quest’ultimo, che non veniva accolta).

L’avvocato Rylatt dichiarava che nel giugno 1997 era andata a lavorare nello studio Mackenzie Mills, diventandone socia. Si occupava in particolare delle “controversie”. Fin dai primi mesi aveva saputo che Berlusconi era uno dei clienti assistiti da Mills per “questioni del Regno Unito”, ad esempio per la costituzione di una società in Inghilterra. Poiché i documenti concernenti tale attività di Mills erano scritti in italiano, lingua da lei non conosciuta, aveva capito solo dopo aver lasciato lo studio, ossia nell’ottobre del ’95, “che c’era un collegamento tra Fininvest e Berlusconi” (sic).

Dopo la fusione di Mackenzie Mills con Withers aveva capito che Fininvest era “un grande cliente”, che “c’era praticamente una somma che la Fininvest pagava ogni mese e, se mi ricordo bene, si trattava di 120 mila sterline all’anno pagate in rate mensili1.

Del dividendo ricevuto da Mills aveva saputo nell’estate del 1996: Mills le aveva detto “che era l’unico beneficiario di una società chiamata Horizon… questi soldi erano stati suddivisi attraverso questa struttura in Horizon e c’era un unico azionista per questo dividendo che appunto era lui stesso, l’Avvocato Mills”. Mills era “l’unico azionista beneficiario”.

In relazione ad una riunione di Mills con Berlusconi a questo proposito, la teste dapprima dichiarava di volersi avvalere del segreto professionale, poi rispondeva di aver saputo da Mills molto tempo prima che egli aveva ricontattato [“go to back”] Berlusconi, ma non sapeva se si erano sentiti al telefono o si erano visti. Non sapeva se era stato “messo qualcosa per iscritto”.

Sapeva inoltre che i soci di Withers avevano chiesto una consulenza in relazione al tema “dividendo”, ma non rispondeva sul punto, avvalendosi del segreto professionale legale, in base al diritto inglese.

David Mills aveva posto questo dividendo in un conto bancario chiamato Guinness Mahon a suo nome personale … nell’estate del ’96 mi ricordo della sua proposta, ossia che lui avrebbe dato a Cris Coffin e a me 150 mila sterline ognuno, e credo una somma più grande al Dottor Scott, ma la maggior parte di questa somma sarebbe rimasta comunque per lui, la maggior parte della somma sarebbe rimasta per il signor Mills”.

  1. Si confronti la dichiarazione resa da Mills ai funzionari dello SCO il 20 marzo 1996: l’imputato aveva dichiarato che la somma ammontava a 25.000 sterline al mese e sarebbero state pagate allo studio per due anni.