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In relazione a questo documento, Scott dichiarava di non aver saputo all’epoca che i fondi fossero “in qualche modo collegati ad un procedimento penale”; quando gli veniva ricordata l’indagine del Serious Fraud Office, dichiarava di aver all’epoca ritenuto che facesse riferimento alla “notifica emessa ai sensi del Criminal Justice Act da parte delle autorità italiane riguardo a Mills in relazione a domande sul gruppo All Iberian … separato e distinto rispetto alla questione Horizon”.

Così anche rispetto al punto 5, Scott pensava si trattasse di “una sorta di disposizione in virtù della quale il signor Mills sarebbe stato in grado di rivendicare il fondo qualora fosse stato obbligato a pagare delle penalità, delle sanzioni, ma non credo fosse riferito ad un evento specifico, nemmeno credo lo pensasse lui”. Infatti dichiarava, come già scritto, di non sapere neppure che Mills fosse stato sentito come testimone.

Nel prosieguo della sua deposizione, però, Scott dichiarava di ricordare che Mills nel corso degli anni 1997 e 1998 aveva reso deposizioni testimoniali innanzi al Tribunale di Milano nell’ambito di procedimenti penali a carico di Silvio Berlusconi e di componenti del gruppo Fininvest: ma non aveva mai discusso con Mills del contenuto delle sue deposizioni. Non gli risultava comunque che per tali deposizioni Mills avesse “ricevuto somme di denaro da parte di alcune di queste persone in occasione di queste deposizioni testimoniali”, o che avesse “sottaciuto fatti di cui era a conoscenza nell’ambito di questi procedimenti penali in cui è stato sentito come testimone” [così le domande, cui egli rispondeva “no”].

In relazione alle società offshore riconducibili al gruppo Fininvest, a Scott risultava che Mills nel corso degli anni ’90 avesse regolarizzato dal punto di vista fiscale la società Horizon: glielo aveva detto Mills stesso, ed egli riteneva che tutte le operazioni fossero state sottoposte “all’analisi di un revisore".

A domanda della difesa Berlusconi, Scott dichiarava che la somma era stata suddivisa fra i soci nel 1999, diversamente da quanto scritto nel “MEMO”, perché c’era stata “l’approvazione da parte delle persone dovute. E noi siamo stati informati dal signor Mills verso marzo del 1999 che non c’era nessuna obiezione al pagamento di questi soldi immediatamente” (“non c’era una ragione per non fare questa distribuzione”, nel senso che non vi era stata obiezione “da parte di una persona”, vale a dire, evidentemente, di chi fosse legittimato ad opporsi). Era stata quindi scritta una lettera, da lui stesso e da Coffin, a Rylatt, che dava atto dell’accordo, con una leggera variazione delle modalità di divisione, con allegato l’assegno.

Scott dichiarava infine che una divisione di somme fra i soci dello studio non era usuale avvenisse con un accordo scritto come quello del 1996, e che nel 1999 avevano comunicato fra loro in forma scritta perché, appunto, non erano più soci.