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beneficio di Berlusconi. Era importante per Berlusconi essere in grado di mostrare che queste ditte non erano sue e che se ciò significava un notevole introito per Mr Mills, egli era pronto ad accettare tale posizione. Da parte sua Mills avrebbe chiesto alle Imposte di fornire una lettera che asseriva che la tassa era stata pagata con i profitti della sua ditta nel Regno Unito e che tutte le ditte correlate venivano adesso considerate come aventi sede nel Regno Unito1.

Va infine riportata la dichiarazione resa da Mills a seguito della preoccupazione espressa dai funzionari dello SCO, vale a dire il dubbio che il dividendo “fosse effettivamente un pagamento per i servizi”: “Quando le indagini italiane erano incominciate, il suo nome era saltato fuori sulla stampa italiana e lui se l’era vista brutta di conseguenza. Berlusconi aveva riconosciuto questo e in forma di pagamento per i suoi servizi si era accordato di versare alla Withers una tariffa fissa di 25.000 sterline al mese per i successivi due anni indipendentemente da eventuali servizi resi o no da Mills in questo periodo [“...to pay to Withers a fixed fee of £ 25,000 per month for the next two years irrespective of whether any services were carried out by Mills or not in the period”].

Mills era anche stato personalmente pagato 45.000 sterline nel 1996 (cioè 15.000 sterline al mese) da Berlusconi, cifra che egli avrebbe dichiarato separatamente dalla sua entrata societaria nella successiva dichiarazione dei redditi. Questo si supponeva servisse a coprire un periodo di due anni e per i suoi servizi da lunga data a favore del Gruppo. Egli inoltre avvertiva quanto fosse difficile distinguere fra pagamenti per servizi che ora venivano riconosciuti ed i dividendi che erano derivati dal molto proficuo svolgimento di un numero di transazioni portate a termine sotto l’egida della All Iberian. Mills era certo che avrebbe conservato il diritto ai dividendi e che i fondi connessi sarebbero stati investiti”.

Quindi per concludere: al fisco inglese Mills dichiarava che gli oltre 10 miliardi di lire italiane costituenti il profitto della vendita di C.I.T. erano stati trasferiti su fondi a suo nome, con il consenso di Berlusconi in persona erano divenuti definitivamente di sua proprietà, e per questo motivo egli intendeva sottoporli a tassazione: come effettivamente sarebbe avvenuto nell’aprile 1996, per un ammontare complessivo di 987.890,80 sterline2.

Egli al fisco inglese dichiarava poi ulteriori compensi ricevuti direttamente da Berlusconi, dell’entità di 45.000 sterline nel 1996 quale compenso personale; riferiva altresì di un accordo con il medesimo Berlusconi per il versamento per due anni (fra il ’96 e il ’97) di 25.000 sterline al mese allo studio Withers, del tutto indipendentemente dal pagamento delle prestazioni

  1. Ancora una volta, va sottolineata la corrispondenza di quanto sopra con il contenuto del progetto di cui alla “NOTA GENERALE” di Vanoni.
  2. La documentazione bancaria è citata nel corso dell’esame degli elaborati dei consulenti, infra.