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servigi presenti o futuri di natura legale o a diretto beneficio di questa società o, come forse è più probabile, di altre parti dell’impero Fininvest-Berlusconi?”.
Sturgeon aveva negato, si era stupito che non venisse semplicemente accettata l’offerta di pagamento di una tassa, e A. Maxwell aveva spiegato che bisognava accertare la fonte del reddito soggetto a tassazione. Infatti, affermava Maxwell, prima della lettura della relazione era sembrato che “ancora nessun dividendo fosse stato pagato. Se, come sospettato, quanto mostrato era stato raccolto [“the disclosure had been prompted”] grazie a investigazioni in un altro territorio, Maxwell doveva assicurarsi che ciò che gli veniva sottoposto non fosse semplicemente una forma di riciclaggio. Condie ha detto che trovava strano accettare che questi 2,5 milioni di sterline fossero state pagate al solicitor con sede a Londra, solo e semplicemente per fondare una società”.
Maxwell aveva anche fatto notare che nei conti della società All Iberian “c’erano 32,5 miliardi di lire italiane in spese e queste avrebbero potuto includere ogni tipo di voce inaccettabile”. E ancora, in relazione al bilancio della società: “le azioni erano di fatto meno del 15% dei profitti totali…. Mentre era stato sottolineato che lo scopo era quello di costituire investimenti in compagnie competitive senza dover rivelare l’identità degli azionisti, l’andamento dei prestiti su una scala talmente enorme rendeva ugualmente probabile che il fine fosse quello di fornire copertura finanziaria per compagnie del Gruppo che così figuravano come esterne allo stesso”. I dubbi dello SCO nascevano dal fatto che “Berlusconi o i suoi rappresentanti avrebbero dovuto andare semplicemente presso un agente di registrazione di una società straniera e fondare una società presso le Channel Islands per 250 sterline piuttosto che pagare 2,5 milioni di sterline a Mills”.
Sturgeon a questo punto rassicurava che nessuna somma sarebbe ritornata a Berlusconi o ai suoi rappresentanti o alla società dopo il pagamento delle imposte.
Veniva quindi richiesta dallo SCO una analisi dettagliata sia dei prestiti ricevuti dal Gruppo Fininvest (che costituivano l’80% delle entrate di All Iberian), sia delle spese della società; ma Sturgeon dichiarava che ciò sarebbe stato molto difficile, perché tutti i documenti erano in Lussemburgo e le spese non erano facilmente identificabili.
L’avvocato affermava altresì che, in cambio dell’accettazione della sua offerta di pagamento delle tasse, Mills voleva una lettera “che confermasse che le tasse nel Regno Unito erano state pagate sul dividendo che rappresentava i profitti della compagnia”1. Aggiungeva che “la proprietà beneficiaria faceva riferimento a Mills”, anche se non poteva escludere che le azioni fossero in possesso di una compagn
Era stata a questo punto decisa l’opportunità di un incontro con lo stesso David Mills.
- ↑ Da sottolineare la corrispondenza della richiesta di Mills con il “progetto” menzionato nella “NOTA GENERALE” di Vanoni del dicembre 1995, sopra ricordata. Qui, come si vedrà fra poco, Mills dirà che “era importante per Berlusconi essere in grado di mostrare che queste ditte non erano sue”.