Pagina:Senso.djvu/30

28 vade retro, satana

farmacie aperte, eccetera, eccetera: una rigenerazione.

Il maestro di pianoforte leggeva ad alta voce, con enfasi, facendo spiccare le più belle frasi; nè badava punto al barone, il quale, interrompendo il suo ragionamento col prete, gridava: — Basta, basta; leggerete poi. — Ma il prete non porgeva più nessuna attenzione alle lusinghe dell’altro; tendeva invece le orecchie per udir la lettura, avvicinandosi anzi passo passo alla tavola tonda. A un certo punto, senz’aspettare la fine, strappò dalle mani del leggitore il foglio e lo stracciò in più brani, ripetendo: — Sono tutte menzogne, tutte menzogne.—

Il barone uscì dalla stanza, il medico scomparve. Ci fu un mezzo minuto di silenzio e d’immobilità generale; poi si vide alzarsi un ufficiale dei cacciatori, che stava accanto al maestro di pianoforte. S’accostò al prete e, dopo un formidabile ruggito d’ira, gridò: — Ringrazii la sua chierica ed il suo collare se questo braccio.... — e alzava il braccio in atto di minaccia.

In quel momento il servo in livrea turchina con le mostre cremisi e i gran bottoni dorati entrò e annunziò dall’uscio: — La signora baronessa prega il reverendo signor curato di passare nella sua camera. —

Il curato piegò la testa in atto di saluto e, lentamente, uscì dalla sala.