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meno di un giorno | 203 |
— Perchè? — ribattevo con tenacità acre e noiosa.
— Non foss’altro perchè non potrei rimaritarmi senza svelare al secondo marito di avere tradito il primo.
— Certe cose, si dicono? —
Mi fissò negli occhi con uno sguardo, che mi fece arrossire; ma io continuavo a tasteggiare, a stuzzicare.
— C’è dei galantuomini ai quali il passato non preme. La sincerità può accordarsi con l’utile. —
Nuovo silenzio lungo, durante il quale si sentivano gracidare in coro le ranocchie dei fossati. Ripigliai:
— È singolare! Può darsi dunque, presto o tardi, che ti accada di innamorarti d’un altro. Io avevo l’illusione che la tua vita fosse indissolubilmente legata alla mia. —
Aspettai in vano una risposta, che avevo onta di sollecitare, tanto le mie proprie parole mi sembravano sciocche e vili.
La bile mi suggerì:
— Strano! Unisci la passione dell’oggi, profonda, infrenabile, per quanto affermi....
— E il fatto lo mostra, mi pare.
— .... la unisci con una certa cautela pratica per l’avvenire.
— Non ho detto di volermi rimaritare. Già mio marito vive, e tu mi ami, e io t’amo tanto, e te lo provo. Non ci affatichiamo a tormentarci senza un perchè. —