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12 | vade retro, satana |
scavi, hanno fatto gli assaggi; nè sarebbe impossibile che il metallo sbucasse fuori, tanto più che si trovano nei nostri monti le tracce di molte vecchie ferriere. Se l’impresa andasse bene, quanta ricchezza non ne verrebbe egli a tutti i luoghi qui intorno? Dall’altra parte questo signor banchiere e barone, avviato l’affare e toltosi il ghiribizzo della vita montanina, andrà via con il suo codazzo, lasciando i veri lavoratori, gli onesti operai; e tutto rientrerà nell’ordine consueto, con qualche soldo e qualche comodità di più, che ce n’è di bisogno.
— Dio voglia! — Era un Dio voglia buttato là tanto per mutare discorso. Il curato chiese infatti senza interruzione al dottore: — Mi dica un po’, come sta oggi la signora Carlina?
— Non c’è male, grazie. Mangia poco, quasi niente, sebbene io la faccia sgambettare dietro di me il più possibile.
— E di umore?
— Così così. Quando esco la mattina o dopo il desinare per le mie passeggiate mediche, potrei dire per i miei viaggi quotidiani, m’abbraccia e si mette a piangere. Qualche volta, confesso, perdo un po’ la pazienza.
— Tolleri, dottore. È una bambina, e le vuol tanto bene. Dirò di più, veda di trattarla con infinita indulgenza, con ogni sorta di amorevolezze e di cure. La tenga come una pianticella tenera, delicata e sottile, tra-