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sero dagli abitanti, di quello che difese dalle milizie? e ad ambedue questi officii in ciascuna provincia destinato aveva i sopraintendenti, ma non già i medesimi a tutti due erano preposti, soprastando altri agli abitanti e ai lavoratori, riscuotendone i tributi, ed altri avendo il comando delle milizie destinate alla guardia. E da ciò ne avveniva, che mancando il comandante delle milizie nel difendere il paese, accusavalo quegli che agli abitanti soprastava, e che doveva aver cura dei lavori, perchè pon potevasi a questi attendere sendo i luoghi mal sicuri; ma se mantenendosi la pace, e dandosi agio a ciascuno di attendere ai lavori con ogni sicurità, da quegli che alle milizie comandava, pure spopolata e incolta si vedesse la provincia, allora questo medesimo comandante delle milizie accusava l’altro che agli abitanti ed ai lavori era preposto, e nel vero una provincia che ben coltivata non sia, non può guari nè alimentare le milizie nè pagare i tributi. Dove però era preposto al comando un satrapo ad esso erano confidati ambedue questi officii. - Udito ciò Critobulo disse: se così codesto re adoperava, o Socrate, ben parmi che avesse cura, non meno del coltivamento delle terre, che delle opere della guerra. — Di più, disse Socrate, voleva egli ancora che in ogni luogo dove abitava, e dove pure soleva alcuna volta recarsi, da per tutto vi fossero giardini,