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parrà forse che ti abbia mostrate una parte dell’economia assai bella a considerarsi? — Tale, disse Critobulo, al certo mi sembra. — E che ti sembrerà se ti mostrerò tra coloro, che coltivano egualmente la terra, alcuni, che dicono di essersi per tale coltivazione al tutto rovinati, ed altri all’opposto che dal coltivamento dei campi sono ottimamente, e copiosamente forniti di quanto loro abbisogna? — Ma questo forse, Critobulo disse, addiviene perchè quei primi non solo spendono per quello che si richiede, ma per quello ancora che reca poi danno ad essi, e alla casa. — Ve n‘ha forse anche di questi, ma di essi non ragiono io ora, ma di coloro, che dicendo di esercitare l’agricoltura, non ritraggono da essa di che spendere nemmeno per quelle cose che bisognano alla vita. — Quale adunque, disse, o Socrate, potrà essere la cagione di così fatta divergità? — Io ti condurrò anche da questi, disse Socrate, e tu riguardandovi, l’apprenderai. — Si, disse Critobulo, seppure il potrò. — Non farebbe egli adunque d’uopo che tu fin d’ora prendessi esperimento di te stesso se riguardando potrai tu apprendere? io so bene che per andre a vedere le commedie, e ti levavi di buon mattino, e facevi un’assai lunga via, e m’instigavi a riguardare con attenzione; mai però non mi hai invitato a vedere alcuna di quelle cose, di cui ti ragiono. — Ti sembra forse, o Socrate, che io sia da