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XIII

intraprese di Senofonte, e quegli egregi fatti, i quali combattendo tante volte ebbe egli potere di operare, e quella chiara fama che in ogni età si acquistarono le sue militari azioni, non d’altra sorgente trassero l’origine, che da quelle eccellenti qualità, delle quali il suo animo era meravigliosamente fornito. E in fatti niuno può ignorare, che Senofonte fu uomo sapientissimo, e di profondissima dottrina, poichè tale fu il grido ch’egli ebbe di sommo filosofo, che oscurò quasi l’alta sua rinomanza di ottimo capitano. E certamente questa sapienza fu quella, che lo rese atto a governare cotanto gravi, e difficili guerre, sapendo egli tutto con sagacità antivedere, e a tutto acconciamente provvedere, e tutti rendersi apparecchiati coll’efficacia delle sue parole a seguitare quello, ch’egli avesse voluto loro persuadere. Inoltre tanto modesta natura egli ebbe, e così lontana da ogni ambizione, che quantunque, dove si trovò a guerreggiare, ogni cosa fosse guidata dalla sua autorità, e dalla sua prudenza, tuttavia non si udì mai darsene alcun vanto, e nemmeno si curò mai di avere il supremo comando nell’esercito. Quindi da chi sappia dirittamente giudicare si ravviserà, ch’egli per tal guisa adoperando non menomò punto la sua riputazione, ma venne anzi da ognuno tenuto in maggiore stima, e si venne a procacciare la benevolena de’ suoi compagni, e spegnendo l’invidia, potè pervenire