disporre gli animi di quelli che i lavori eseguiscono; in modo che di buon animo, e bene ordinati, e tutti concordemente riuniti si adoperino in ciò che loro si conviene di fare, e questi tali soprastanti sono quelli che conducono ogni operazione a buon fine, e che hanno potere di produrre l’abbondanza. E quel padrone, o Socrate, che rendendosi presente ai lavori, quantunque tale si fosse da poter punire con severità ogni cattivo operaio, e da sapere largamente ricompensare i diligenti, tuttavia se alla sua venuta nulla di straordinario si studiassero di fare coloro che lavorano, io non saprei al certo ammirarlo, ma quegli alla cui vista tutti i lavoranti si commuovono, che infonde in ciascuno un nuovo vigore, e desta gara grandissima fra di loro, ed ardente desiderio in ognuno di venire da quello riguardato e lodato; un si fatto padrone, io direi, che di quelle doti alquanto partecipi che ai re particolarmente si appartengono. E grandissima cosa si è questa in qualunque operazione che dall’uomo si faccia non meno che in quelle dell’agricoltura: e questo non già ti dico io, che apprender si possa col vederlo, o coll’udirne una volta soltanto ragionare; ma ben ti so dire di grave ammaestramento abbisognare chi vuole poter ciò fare, e richiedersi che di eccellente natura sia fornito; e ciò ch’è più, dal divino favore soltanto questo a noi può esser conceduto: impercioc-