chè in fine gli è ignoto, che giova alla terra mescolarvi il concime: ma piuttosto assai spesso udirai dire a questo modo: quell’uomo non raccoglie grano a sufficienza dal suo campo, perchè non ha cura ch’egli venga seminato come si conviene, nè pon mente come abbia a procacciarsi il concime: nemmeno il vino ha quell’uomo, perchè non ha cura di porre novelle viti, nè che quelle che ha gli rechino frutto. Nè anche l’olio, nè i fichi si ha quell’uomo, perchè trascura que‘frutti, e nulla fa di ciò che si richiede per averne. Queste adunque, o Socrate, diceva egli, sono quelle cose, nelle quali essendo fra loro differenti gli agricoltori, differentemente ancora se la passano; assai più profittando coloro, che usano in ogni cosa molta diligenza, che quelli, i quali si pensano di aver trovato colla loro dottrina alcun più sottile modo da adoperarsi nell‘agricoltura. Ed anche fra quelli che comandano agli eserciti alcuni ne veggiamo riescir migliori, ed altri peggiori nelle opere della guerra essendo fra loro differenti non già nella dottrina, ma fuori di ogni dubbio nella diligenza, perocchè quelle medesime cose che tutti i capi degli eserciti sanno, ed anche la maggior parte delle persone private, queste alcuni di essi le adoperano, ed alcuni no. Come, per esempio, tutti sanno, che andandosi dove sonoi nimici, si conviene andare ordinati in maniera da po-