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vicino al Licabeto e ogni altra a quella simigliante; umida poi quella intorno alla palude Falerica, o altra a quella simigliante. In quale di queste due terre, disse, caveresti la fossa più profonda per piantarvi i magliuoli, nella secca o nell’umida? Nella secca senza alcun dubbio, perchè, dissi, scavando, profondamente nella terra umida vi troveresti l’acqua, e tu non potresti già piantare nell’acqua. Parmi che tu dica ansai bene: e cavate che sieno le fosse in quale tempo si abbia a piantare i magliuoli nell‘una, e nell’altra terra già tu lo sai? Benissimo, risposi io. Tu adunque volendo, che cotesti magliuoli prestamente si appiglino, forse che gittandogli sotto di quella terra, che è già stata cavata, pensi, che le radici del sermento più presto muoveranno verso quella parte dove la terra sia bene assottigliata, o pure verso la terra dura, e non mossa? Egli è manifesto, diss’io, che più presto muoveranno da quella parte, dove la terra è già lavorata, che dove è dura. Si avrà dunque a gittare alquanto di terra assottigliata al di sotto de’magliuoli che avrai posti? E come farne di meno? diss’io. Se tu ponessi, o Socrate, tutto il magliuolo dritto in modo, che riguardasse il cielo, stimeresti, che in tal guisa piuttosto avesse a mettere un maggior numero di radici, che se lo ponessi disteso nella fossa già cavata, ripiegandolo poi allo in su in modo che si stesse come un gamma