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CAPITOLO XIV.


Se però, dissi, siasi alcuno reso anche così atto a soprastare, che sappia di leggieri indurre gli altri a voler prontamente mandare ad effetto tutto quello, che gli piaccia di comandare, ti parrà esser questo un perfetto castaldo, o rimane alcun’altra cosa ad apprendere a chi già sia tale, quale hai tu detto? Si certamente, rispose Iscomaco, che gli rimane d‘apprendere di astenersi dalla roba del padrone, e di non frodarlo; perocchè avendo egli in mano tutti i prodotti, se così si attentasse di farli svanire da non lasciarti nè meno quelli, che occorrono alla coltura, con un tale castaldo quale utile si potrebbe avere del coltivare i terreni ? Ma forse prendi tu ad insegnare, dissi, anche la giustizia? Si certo, rispose Iscomaco, ma non ritrovo già tutti apparecchiati a volerla seguire: quindi prendendo alcune cose dalle leggi di Dracone, altre da quelle di Solone mi studio, disse d’incamminare i servi alla giustizia; poichè parmi, seguì egli a dire, che cotesti savi uomini molte leggi abbiano poste per ammaestramento di una sì fatta disciplina, poichè statuirono essi gravissime multe per ogni sorta di frodi, e ordinarono che venisse posto in ceppi chiun-